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giovedì 12 agosto 2010

Pisa

=> Al Presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek
=> Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
=> Al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
=> Al Presidente della Camera Gianfranco Fini
=> Al Presidente del Senato Renato Schifani
=> Al Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino
=> Al Ministro della Giustizia Angelino Alfano
=> Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi
=> Al Ministro della Salute Ferruccio Fazio
=> All'Avvocato Generale Ignazio Francesco Caramassa
=> Al Prefetto di Matera Giovanni Francesco Monteleone
=> Al Questore di Matera Gianfranco Bernabei
=> Al Questore di Messina Carmelo Franco Maria Gugliotta
=>Al Questore di Bari Giorgio Manari
=> Al Questore di Padova Luigi Mario Francesco Savina
=> Al Questore di Roma Giuseppe Caruso
=> Al comando della Guardia di Finanza di Matera
=> Al comando dei Carabinieri di Matera
=> Al Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo
=> All’assessore della Salute ddopoella Regione Basilicata

Egregi Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino,
mi chiamo Sacco Eustachio ed abito a Matera. Vi scrivo quest'e-mail per continuare a parlarVi del mio calvario. Come Vi ho già detto, sul mio corpo sono state effettuate 45 biopsie. Queste, oltre a causarmi le lesioni interne di cui Vi ho sempre parlato, hanno causato anche lesioni esterne: il mio corpo è pieno di cicatrici! Potete notarle chiaramente sulle foto che Vi ho mandato via e-mail e, se le foto non bastano, posso farvele vedere direttamente coi Vostri occhi. Ma parliamo del mio calvario: negli anni '80 mi sono rivolto al prof. Dott. Fabrizio Menchini Fabris, L.D. e specializzato in Endocrinologia, specialista in Cardiologia, Malattie del tubo digerente, sangue e ricambio, docente nella Scuola di Specializzazione in Andrologia all'università di Pisa. Mi sono recato presso egli per raccontargli la mia storia, così come la sto raccontando a Voi. Dopo aver sentito ciò che avevo da dirgli, ha voluto vedere le cartelle cliniche riguardanti i farmaci e gli emoderivati sperimentali. Dopo averle osservate attentamente, mi ha indicato una terapia a base di Samyr fiale e mi ha detto di telefonargli dopo due mesi se ci fossero stati miglioramenti. Dopo qualche settimana, notai che la terapia funzionava e le macchie della malattia rarissima erano quasi del tutto scomparse! Così, raggiante, lo feci notare anche a mia moglie, la quale mi disse di telefonare subito al professore. Egli mi disse di continuare la terapia per altri due mesi e di richiamarlo in seguito. Al quarto mese di terapia egli mi invitò nuovamente a Pisa. Qui notò che le macchie erano completamente sparite, ma rimanevano, visibilissime, le lesioni interne ed esterne che mi erano state causate dalla Scienza Medica. Notandole, inveì contro i propri colleghi, dicendo che il mio corpo era stato gravemente lesionato nel fior fiore della gioventù. Vi ho raccontato ciò perchè il mio corpo è irreversibilmente irreparabile, indipendentemente dalla cifra del risarcimento che mi spetta! Potete darmi tutto l'oro del mondo, ma esso non basterà per curare le lesioni interne ed esterne irreparabili che mi avete causato! Dopo anni e anni di carcere, sono bastati solo quattro mesi per curarmi! C'era bisogno di danneggiare irreparabilmente il mio corpo? Questa è Scienza o Fantascienza? Questo voglio far capire ai politici italiani e all'Avvocato Generale dello Stato Italiano! E per ricordarvelo ulteriormente Vi verrò a trovare tutti nel sonno! I pezzi del mio corpo sono stati studiati in tutto il mondo, ma nessuno ci ha mai capito qualcosa!

Egregio Avvocato Generale Ignazio Francesco Caramassa,
se Lei pensa di saper fare bene il proprio lavoro, sequestri le cartelle cliniche, tutti i documenti e le foto presenti nelle enciclopedie di tutto il mondo che riguardano me, la mia malattia e lo scempio che hanno fatto del mio corpo, usandomi come cavia. Se le studi per bene, così capirà pienamente ciò che ho passato e il perchè della mia continua richiesta di risarcimento! Le ricordo che il contagio non mi è stato causato da trasfusione di sangue infetto, bensì da somministrazione, senza la dovuta personale informativa, di medicinali sperimentali quali Ergan, Trilergan fiale, Mixogon, DDS 50 mg e Synacthen fiale, chimicamente composti con emoderivati infetti, dolosamente e strumentalmente usandomi come cavia. Cosa Le fanno pensare le parole “doloso” e “colposo”? Voglio spiegarLe un ultima cosa: mi hanno dato dosi e dosi di DDS 50 mg, unito al Ferrogram, il quale evitava emorragie celebrali. Questo perchè DDS 50 mg è una droga che distrugge il cervello! Se non crede alle lettere che Le mando ogni giorno, ritrovi questi due farmaci o se li faccia produrre appositamente per Lei e solo così potrà capire una minima parte di ciò che ho subito! Le ricordo che, oltre al risarcimento per i danni che ho subito, Le chiedo continuamente l'aumento dell'indennizzo che non ho mai ricevuto. Dove sono finiti i miei soldi? Avete cambiato le leggi, ma perchè ciò? Perchè continuate a martoriarci? È un nostro diritto essere risarciti per ciò che lo Stato Italiano ci ha fatto! Sappi inoltre che, quando il livello dell'ammonio all'interno del corpo sale, la persona va in coma e il cervello viene distrutto. Quante persone hanno fatto questa fine attendendo il risarcimento? Quanti figli hanno pianto le atrocità che i propri padri hanno subito?

Attendo da Voi una risposta. Se volete contattarmi chiamate i numeri 3397671429 o 3397671430 oppure andate sul sito http://redellasanita.blogspo.com . Distinti saluti.

Matera, lì 13/08/2010

Eustachio Sacco

mercoledì 11 agosto 2010

Istituto Dermopatico "Immacolata"


=> Al Presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek
=> Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
=> Al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
=> Al Presidente della Camera Gianfranco Fini
=> Al Presidente del Senato Renato Schifani
=> Al Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino
=> Al Ministro della Giustizia Angelino Alfano
=> Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi
=> Al Ministro della Salute Ferruccio Fazio
=> All'Avvocato Generale Ignazio Francesco Caramassa
=> Al Prefetto di Matera Giovanni Francesco Monteleone
=> Al Questore di Matera Gianfranco Bernabei
=> Al Questore di Messina Carmelo Franco Maria Gugliotta
=>Al Questore di Bari Giorgio Manari
=> Al Questore di Padova Luigi Mario Francesco Savina
=> Al Questore di Roma Giuseppe Caruso
=> Al comando della Guardia di Finanza di Matera
=> Al comando dei Carabinieri di Matera
=> Al Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo
=> All’assessore della Salute della Regione Basilicata

Egregi Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino,
mi chiamo Sacco Eustachio ed abito a Matera. Vi scrivo quest'e-mail per parlarVi dei 20 anni che ho passato come carcerato all'interno dell'Istituto Dermatologico “Immacolata” di Roma. Questa clinica era l'unica al mondo dove fosse possibile usarmi come cavia per studiare la malattia rarissima di cui soffrivo ma, per entrare, ho dovuto farmi raccomandare dall'arcivescovo di Matera del tempo. Consegnai la lettera di Monsignore all'Istituto, ma come risposta mi dissero che le raccomandazioni non valevano niente. Visto che mi era stato vietato l'accesso all'Istituto anche con una raccomandazione, mi spogliai e feci vedere a tutti le macchie presenti sul mio corpo. Dopo essermi rivestito mi fu detto di accomodarmi in una sala d'attesa e, dopo qualche minuto, fui circondato da una moltitudine di scienziati ed essi, pensando che la malattia fosse causata da un tumore maligno, mi diedero dai 6 mesi ai 2 anni di vita. Uno di essi, basso di statura ma grande nello spirito, mi disse che, se fossi stato ricoverato, avrebbero impiegato molto tempo per studiare la mia malattia. Accettai le sue condizioni grazie alla mia grandissima voglia di guarire e non essere più considerato dagli altri come un mostro. Quel giorno, però, cominciò il viaggio all'inferno. Dopo 2 giorni, gli scienziati organizzarono un congresso per parlare della mia malattia. Dalle ore 7.30 fino a tarda sera ogni settimana gli scienziati parlavano di me e della mia malattia. Per me c'era solo una ciotola di latte, mentre gli scienziati si rilassano e gli venivano serviti pranzi abbondanti. Questo si è ripetuto ogni settimana per 20 anni! Io volevo solo guarire! Grazie a Dio, ogni tanto mi era concesso tornare a casa per un mese. In 20 anni hanno effettuato sul mio corpo 45 biopsie e milioni di analisi e ho partecipato a 50 congressi nazionali, 20 europei e 5 mondiali! Finalmente sono riusciti a classificare la mia malattia: si tratta della reticulosi isteiocitaria benigna lichenoide papulare nodulare granulare di Winkelmann Müller. Alla fine dei conti, però, il risultato era che avevo buttato 20 anni della mia vita perchè tutt'ora gli scienziati non sanno come curare questa malattia. Vi dico questo perchè un giorno il dott. Simoni mi disse di andare dal direttore, il prof. Cavalieri, il quale, offrendomi un succo di frutta, mi disse di firmare, con l'inganno, dei fogli per far si che fosse possibile continuare le ricerche sulle cavie umane grazie ai fondi provenienti da non so dove. L'Istituto riceveva miliardi di Lire per usarmi come cavia umana, ma io non ricevevo mai un centesimo quando partecipavo ai congressi! A stento ricevevo da mangiare! Potrei scrivere migliaia di libri sul periodo che ho passato all'IDI! Un ragazzo ha passato lì 20 anni nella speranza di guarire, ma nel suo corpo sono state create soltanto ulteriori lesioni! La mia vita è stata bruciata!

Egregio Avvocato Generale Ignazio Francesco Caramassa,
La faccio consapevole che questo è ancora l'inizio del mio calvario! E questo è solo il succo di ciò che mi è successo all'IDI! Potrei parlare all'infinito dei 20 anni che ho passato in questo carcere! Io sono soltanto una vittima! Si vergogni! Voglio infine ricordarle che il contagio non mi è stato causato da trasfusione di sangue infetto, bensì da somministrazione, senza la dovuta informativa personale, di medicinali sperimentali quali Ergan, Trilergan fiale, Mixogno, DDS 50 mg e Synacthen fiale, chimicamente composti con emoderivati infetti, dolosamente e strumentalmente usandomi come cavia. Cosa pensa leggendo le parole “doloso” e “colposo”? Si ricordi inoltre che non ho mai ricevuto l'aumento dell'indennizzo che attendo da anni. Dove sono finiti i miei soldi? Non solo quelli dell'indennizzo, ma anche quelli che mi spettano per essere stato usato come cavia umana! È inutile che cambia le leggi ogni minuto! Nel mio corpo sono state create gravissime lesioni interne! Anche se Lei non presta attenzione a quest'e-mail, io verrò a trovarla in sogno! Rispetti il diritto alla salute umana!

Attendo da Voi una risposta. Se volete contattarmi chiamate i numeri 3397671429 o 3397671430 oppure visitate il sito http://redellasanita.blogspot.com . Distinti saluti.

Matera, lì 12/08/2010

Eustachio Saccoa
=> Al Presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek
=> Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
=> Al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
=> Al Presidente della Camera Gianfranco Fini
=> Al Presidente del Senato Renato Schifani
=> Al Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino
=> Al Ministro della Giustizia Angelino Alfano
=> Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi
=> Al Ministro della Salute Ferruccio Fazio
=> All'Avvocato Generale Ignazio Francesco Caramassa
=> Al Prefetto di Matera Giovanni Francesco Monteleone
=> Al Questore di Matera Gianfranco Bernabei
=> Al Questore di Messina Carmelo Franco Maria Gugliotta
=>Al Questore di Bari Giorgio Manari
=> Al Questore di Padova Luigi Mario Francesco Savina
=> Al Questore di Roma Giuseppe Caruso
=> Al comando della Guardia di Finanza di Matera
=> Al comando dei Carabinieri di Matera
=> Al Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo
=> All’assessore della Salute della Regione Basilicata

Egregi Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino,
mi chiamo Sacco Eustachio ed abito a Matera. Vi scrivo quest'e-mail per dirVi che oggi il mare è calmo ma ci sono comunque delle piccole onde che non lo rendono completamente piatto. Ho iniziato questa mia e-mail con queste parole per dirVi che mi farebbe molto piacere parlare faccia a faccia con l'Avvocato Generale e con i ministri Sacconi e Fazio per dirgli di non classificarmi come un invalido appartenente all'ottava categoria, ma come un uomo che è stato usato come cavia e strumento per testare farmaci ed emoderivati sperimentali e che ha dovuto partecipare a congressi nazionali, europei e mondiali. Vi elenco nuovamente i farmaci sperimentali che mi sono stati somministrati: Ergan, Trilergan fiale, Mixogon, DDS 50 mg, Synacthen fiale e gli altri che avete nascosto insieme alle cartelle cliniche. Questi farmaci sono una bomba atomica! Avete lesionato il mio corpo! Cosa pensate delle parole “doloso” e “colposo”? Cosa fareste se un vostro figlio, a 20 anni, venisse usato come una cavia da laboratorio su cui i potenti testano dei farmaci non usciti ancora in commercio? Avete bruciato la mia vita! L'unico ad avermi aiutato in tutta la mia vita è stato il prof. dott. Romeo Simoni, il quale mi ha salvato dalle allucinazioni e ha capito gli errori che avevano fatto i suoi colleghi.

Egregio Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi,
ricordate quando è venuto in visita a Matera? Perchè non si è fermato ad ascoltarmi? Perchè alle altre persone stringeva la mano e non si è degnato neanche di guardarmi? Ha paura di essere contagiato dai virus che la scienza ha iniettato dentro di me? Parla del Sociale, ma Lei non conosce minimamente questo argomento perchè anch'io faccio parte del Sociale!

Egregio Ministro della Salute Ferruccio Fazio,
Lei è da poco Ministro della Salute, ma penso che comunque abbia sentito parlare di me. La Sanità italiana mi ha preso in giro, perchè c'è differenza tra le parole “trasfusione” e “emoderivati sperimentali”! Il mio corpo è stato gravemente lesionato!

Nell'e-mail che Vi manderò domani parlerò dei vent'anni che ho passato nel carcere chiamato Istituto Dermopatico “Immacolata” di Roma. Rispettate il diritto alla salute umana! Attendo da Voi una risposta. Se volete contattarmi chiamate i numeri 3397671429 o 3397671430. Distinti saluti.

Matera, lì 11/08/2010

Eustachio Sacco

lunedì 9 agosto 2010

Padova

=> Al Presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek
=> Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
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=> Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi
=> Al Ministro della Salute Ferruccio Fazio
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=> Al Questore di Padova Luigi Mario Francesco Savina
=> Al Questore di Roma Giuseppe Caruso
=> Al comando della Guardia di Finanza di Matera
=> Al comando dei Carabinieri di Matera
=> Al Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo
=> All’assessore della Salute della Regione Basilicata

Egregio Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
mi chiamo Sacco Eustachio ed abito a Matera. Le scrivo quest'e-mail per parlarLe del periodo che ho passato nel reparto di Clinica Dermatologica dell'Università di Padova. Inizio parlando della durata del mio ricovero: sono entrato circa alla fine di Luglio '74 e sono stato dimesso alla fine dell'anno, ma sulla cartella clinica hanno scritto che sono entrato il giorno 18/11/1974 e sono stato dimesso il giorno 21/12/1974. Hanno dichiarato il falso! Il direttore, il prof. Giuseppe Rabito, dopo avermi fatto firmare alcuni fogli mi ha abbracciato e mi ha dato il Bacio di Giuda. Parte delle cartelle cliniche, inoltre, non erano neanche firmate dai medici che mi utilizzavano come cavia! Per capire il perchè di ciò, il mio medico curante mi mandò dal direttore, il quale mi disse che l'avevano fatto per non avere problemi con la Regione Veneto. Essa, mi fu inoltre riferito, non aveva risorse economiche sufficienti per sperimentare farmaci come il Mixogon sul mio corpo. Voglio inoltre illustrarLe gli effetti collaterali di questo farmaco nocivo per la salute umana: per un ora, a partire dalla somministrazione, provavo freddo, tremavo, avevo convulsioni che mi sollevavano dal letto di 40-50 cm, allucinazioni, febbre oltre i 40° C. Il farmaco mi veniva iniettato da una ricercatrice di cui non ricordo i connotati, bionda e molto alta. Per smaltire il veleno del farmaco ed evitare danni renali, mi facevano bere 15 litri di acqua per 36 ore. Dopo 10 giorni dall'accaduto, il medico che si “curava” di me mi ha portato in un altro reparto dell'università, mi ha fatto stendere su un piano di marmo e, insieme ad altri suoi colleghi, mi hanno prelevato del sangue e mi hanno iniettato 10 mg di un farmaco dal colore rosso, di cui non conosco il nome. Dopo mezz'ora, si è ripetuta la stessa scena per ben due volte. I campioni del mio sangue sono stati tutti depositati in un laboratorio. Arrivato quasi Natale, chiesi al direttore di dimettermi per avere la possibilità di passare il Natale con la mia famiglia. Egli mi dimise il giorno 21/12/1974 e mi disse che, quando fosse arrivata una lettera a casa, sarei dovuto ripartire a spese dell'università per partecipare ad un congresso europeo. Il 24/02/1975 arrivò la lettera e, arrivato all'università, sono stato circondato da tantissimi scienziati, ai quali interessava più la mia salute che il congresso. Essi controllarono se avessi subito lesioni alle ossa e agli occhi. Vedendo ciò dissi ad un professore che mi ero recato li per il congresso e gli chiesi perchè mi controllassero le ossa e gli occhi. Egli mi rispose di non preoccuparmi e che stavano controllando se i farmaci mi avessero danneggiato. Capendo dove i medici volessero andare a parare, il giorno 25/02/1975 ho chiesto le dimissioni e sono tornato a casa. Essi volevano abusare del mio corpo! Non capivano niente! Hanno rubato la mia salute! Non hanno rispettato il diritto alla salute umana!
Egregio Avvocato Generale Ignazio Francesco Caramassa,
mi rivolgo a Lei. Se Lei subisse ciò che ho subito io capirebbe cosa significa ciò! Capisca questo: il contagio non mi è stato causato da trasfusione di sangue infetto, bensì da somministrazione, sena la dovuta personale informativa, di farmaci sperimentali quali Ergan, Trilergan fiale, Mixogon, DDS 50 mg e Synacthen fiale, chimicamente composti con emoderivati infetti, dolosamente e strumentalmente usandomi come cavia. Solo capendo queste poche righe capirebbe ciò che ho subito! Voglio dirLe inoltre un'ultima cosa: rispetti il diritto alla salute umana!

Attendo da Voi una risposta. Se volete contattarmi chiamate i numeri 3397671429 o 3397671430. Distinti saluti.

Matera, lì 10/08/2010

Eustachio Sacco

Lesioni

Ecco, invece, l'e-mail che ho mandato ieri.

=> Al Presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek
=> Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
=> Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi
=> Al Ministro della Salute Ferruccio Fazio
=> Al Presidente della Camera Gianfranco Fini
=> Al Presidente del Senato Renato Schifani
=> Al Ministro della Giustizia Angelino Alfano
=> Al Prefetto di Matera Giovanni Francesco Monteleone
=> Al Questore di Matera Gianfranco Bernabei
=> Al Questore di Messina Carmelo Franco Maria Gugliotta
=>Al Questore di Bari Giorgio Manari
=> Al Questore di Padova Luigi Mario Francesco Savina
=> Al Questore di Roma Giuseppe Caruso
=> Al comando della Guardia di Finanza di Matera
=> Al comando dei Carabinieri di Matera
=> Al Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo
=> All’assessore della Salute della Regione Basilicata

Egregio Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
mi chiamo Sacco Eustachio ed abito a Matera. Le scrivo quest'e-mail per continuare a parlarle del mio calvario. La scienza medica ha abusato della mia persona! Non solo la scienza medica, ma anche le case farmaceutiche e tutti i politici italiani. Le dico questo perchè nel '74 furono sequestrati i farmaci e gli emoderivati sperimentali che mi avevano somministrato, ma non ho più avuto notizie a riguardo, nonostante i potenti sapessero il mio nome. Adesso io mi chiedo: cosa hanno fatto la corte dei conti e il Presidente della Repubblica di allora? Inoltre molte case farmaceutiche italiane, come la Crinos di Como,dove veniva prodotto il Trilergan, e la Ismo di Milano, furono chiuse e sequestrate. Mi è stato inoltre riferito che la Ismo stava per vendere il Mixogon a una casa farmaceutica di Zurigo, ma essa ha rifiutato l'accordo comprendendo la natura del “medicinale”. Tutti sapevano a cosa si andava incontro producendo questi “medicinali”: negli anni '70 per un chicco di riso gli africani “donavano” il proprio sangue infetto. Il contagio della mia persona, però, non mi è stato causato da trasfusione di sangue infetto, bensì da somministrazione, senza la dovuta personale informativa, di medicinali sperimentali quali Ergan, Trilergan fiale, Mixogon, DDS 50 mg e Synacthen fiale, chimicamente composti con emoderivati infetti, dolosamente e strumentalmente usandomi come cavia. Le dico questo perchè, nella causa che sto combattendo a riguardo, non voglio essere risarcito come un invalido appartenente all'ottava categoria, ma come un uomo che ha subito lesioni dopo essere stato usato da cavia e strumento per il collaudo di farmaci ed emoderivati sperimentali. Spero che questo messaggio sia recepito anche dall'Avvocato Generale, il quale mi farebbe molto piacere parlargli personalmente. Io ho un bel figlio, il quale ha sofferto molto vedendo la madre stesa perennemente sul letto a causa della somministrazione di psicofarmaci. Solo un padre può capire il proprio figlio e spero che lei, come padre e nonno, mi capisca. Le chiedo questo perchè solo Lei potrebbe aiutarmi, al contrario dei suoi colleghi all'interno del palazzo di vetro. Mio figlio si è diplomato al liceo linguistico e ha conseguito l'ECDL, avrebbe potuto anche iscriversi all'università, ma non l'ha fatto perchè lo Stato Italiano offre un futuro incerto ai nostri figli.

Egregio Avvocato Generale Ignazio Francesco Caramassa,
sono anni che aspetto il risarcimento dei danni fisici, biologici e morali che mi sono stati causati. È ora che qualcuno si muova! È inutile continuare a giocare!

Per il momento mi fermo qui, ma presto Vi contatterò nuovamente. Voglio dirVi, infine, un'ultima cosa: rispettate il diritto alla salute umana! Allego inoltre a quest'e-mail delle foto riguardo la malattia rarissima di cui soffrivo. Aspetto da Voi una risposta. Se volete contattarmi chiamate i numeri 3397671429 o 3397671430. Distinti saluti.

Matera, lì 08/08/2010

Eustachio Sacco



Farmaci spetimentali

Oggi ho inviato una nuova e-mail a vari politici italiani e al Parlamento Europeo di Strasburgo.


=> Al Presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek
=> Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
=> Al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
=> Al Presidente della Camera Gianfranco Fini
=> Al Presidente del Senato Renato Schifani
=> Al Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino
=> Al Ministro della Giustizia Angelino Alfano
=> Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi
=> Al Ministro della Salute Ferruccio Fazio
=> All'Avvocato Generale Ignazio Francesco Caramassa
=> Al Prefetto di Matera Giovanni Francesco Monteleone
=> Al Questore di Matera Gianfranco Bernabei
=> Al Questore di Messina Carmelo Franco Maria Gugliotta
=>Al Questore di Bari Giorgio Manari
=> Al Questore di Padova Luigi Mario Francesco Savina
=> Al Questore di Roma Giuseppe Caruso
=> Al comando della Guardia di Finanza di Matera
=> Al comando dei Carabinieri di Matera
=> Al Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo
=> All’assessore della Salute della Regione Basilicata

Egregio Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
mi chiamo Sacco Eustachio ed abito a Matera. Le scrivo quest'e-mail per chiederLe come abbia passato il week-end. Io l'ho passato malissimo e spero che Lei l'abbia passato bene. Non Le voglio chiedere 5 minuti del Suo prezioso tempo solo chiederLe questo, ma anche per dirLe che oggi, giorno 09/08/2010, ho soccorso un uomo anziano in Via S. Pardo a Matera: costui, un anziano di 80 anni, era seduto su una panchina in una piazzetta e, vedendo un topo di grandi dimensioni che stava per aggredirlo, si è spaventato e ha cercato di ucciderlo col proprio bastone. Nel far ciò ha perso l'equilibrio ed è caduto a terra. Vedendo questa scena, mi sono avvicinato all'anziano, di nome Raffaele, e ho notato che il suo corpo si era riempito di ferite ed escoriazioni. È possibile che nel 2010 accadano fatti così vergognosi? Le chiedo questo perchè, se la sanità italiana funzionasse a dovere, le fogne sarebbero stata disinfestate dai ratti e fatti simili non sarebbero accaduti, perchè sicuramente non è il primo ma neanche l'ultimo di una serie di questi avvenimenti. Noi poveri cittadini paghiamo le tasse ma lo Stato non ci tutela. Vedendo quanto sangue perdeva l'anziano signore ho pianto come un bambino che vedesse ferito il proprio padre. Voglio infine dirLe nuovamente che il contagio non mi è stato causato da trasfusione di sangue infetto, bensì da somministrazione, senza la dovuta personale informativa, di medicinali sperimentali quali Ergan, Trilergan fiale, Mixogon, DDS 50 mg e Synacthen fiale, chimicamente composti con emoderivati infetti, dolosamente e strumentalmente usandomi come cavia. Le dico questo perchè vorrei che Lei richiamasse l'Avvocato Generale, i Ministri Tremonti, Sacconi, Fazio e altri ministri del palazzo di vetro perchè essi devono capire i danni che la mia persona ha subito. DDS 50 mg, infatti, è un medicinale molto concentrato che manda in tilt il cervello e crea danni permanenti ad esso. Questo medicinale non è mai entrato in commercio appunto per questi suoi effetti collaterali permanenti. Io mi ritengo tutt'oggi fortunato perchè riesco ancora a ragionare con il mio cervello. Ogni giorno, inoltre, mi somministravano 180 mg di Synacthen fiale, senza farmi consapevole degli effetti di questo medicinale e senza riportare la somministrazione sulle cartelle cliniche. Quando mi iniettavano questo medicinale a base di cortisone, il mio corpo provava un dolore immenso perchè iniettavano una dose enorme di medicinale e, anche se imploravo pietà, non mi ascoltavano perchè vedevano che mio corpo reggeva il farmaco. Essi non erano a conoscenza, però, dei danni che stavano causando al mio corpo. Dopo avermi usato come cavia per 10 giorni, sentivo di stare per morire e chiesi al direttore dell'università di Bari prof. Meneghini, al prof. Trimigliozzi e al dott. Lospalluto di aiutarmi perchè stavo per morire. Essi,invece, dissero che ero giovane e che ce l'avrei fatta. Ad essi importava solo il business creato da questi farmaci e non i danni causati alla mia persona. A differenza di DDS 50 mg che non è mai entrato in commercio, Synacthen fiale è stato modificato per alleviare gli effetti collaterali ed è entrato in commercio come RR, perchè Synacthen creava gravi lesioni interne. Dopo averLe scritto un ulteriore parte del mio calvario, voglio chiederLe: a che gioco sta giocando? Se le dicessi le parole “colposo” e “doloso” cosa farebbe? Quale parola è la più grave di queste due? Rispetti il diritto alla salute umana! Attendo da Lei una risposta. Se volete contattarmi chiamate i numeri 3397671429 o 3397671430. Distinti saluti.

Matera, lì 09/08/2010

Eustachio Sacco

sabato 7 agosto 2010

Lesoini

Questa sera ho inviato una nuova e-mail a vari politici italiani e al Parlamento Europeo di Strasburgo.


=> Al Presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek
=> Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
=> Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi
=> Al Ministro della Salute Ferruccio Fazio
=> Al Presidente della Camera Gianfranco Fini
=> Al Presidente del Senato Renato Schifani
=> Al Ministro della Giustizia Angelino Alfano
=> Al Prefetto di Matera Giovanni Francesco Monteleone
=> Al Questore di Matera Gianfranco Bernabei
=> Al Questore di Messina Carmelo Franco Maria Gugliotta
=>Al Questore di Bari Giorgio Manari
=> Al Questore di Padova Luigi Mario Francesco Savina
=> Al Questore di Roma Giuseppe Caruso
=> Al comando della Guardia di Finanza di Matera
=> Al comando dei Carabinieri di Matera
=> Al Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo
=> All’assessore della Salute della Regione Basilicata

Egregio Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
mi chiamo Sacco Eustachio e abito a Matera. Le scrivo quest'e-mail per farLa consapevole che il mio nucleo famigliare è composto da mio padre, mia madre e 15 figli, me compreso, tutti belli e sani. Da quando mi sono rivolto a delle cliniche italiane private, tra cui la dermatologia dell'università di Bari, l'istituto dermopatico di Roma e l'ospedale civile dell'università di Padova, però, è iniziato il mio calvario. Dal giorno in cui mi sono ricoverato, sono stato trattato peggio di un animale: all'inizio mi dissero addirittura che avevo tra 6 mesi e 2 anni di vita a causa di un tumore maligno. Ma la scienza non capiva ancora cosa fosse la malattia rarissima di cui soffrivo: la reticulosi isteocite lichenoide papulare nodulare granulare. Ho passato la mia gioventù negli ospedali, invece di giocare coi miei amici. Ho partecipato inoltre a 50 congressi nazionali, 20 congressi europei e 5 congressi mondiali. Se io avessi firmato un documento all'istituto dermopatico “Immacolata” di Roma, adesso sarei una cavia umana usata in Russia: sarebbero arrivati a casa molti dollari, ma io sarei morto negli anni '70. Hanno abusato del mio corpo perchè non ho avuto la possibilità di frequentare la scuola. Adesso io mi chiedo: dov'è la giustizia? Dove sono i controlli negli ospedali? Gli unici a subire sono solo i cittadini italiani e di tutte le altre nazioni. Perchè all'epoca non hanno effettuato dei controlli? Le elenco una minima parte dei farmaci e degli emoderivati sperimentali che mi somministravano: Ergan, Trilergan, Mixogon, DDS 50 mg e Synacthen fiale. Molti documenti a riguardo sono stati nascosti, quindi non posso dirLe l'elenco completo. Lei sicuramente ne sarà già a conoscenza. Sono state effettuate sul mio corpo 45 biopsie, senza che io sapessi qualcosa riguardo ciò che subivo. Sono stato trattato come carne da macello.
Le racconto ciò per farLa consapevole che qualche giorno fa si è tenuto un incontro tra l'Avvocatura Generale e il mio avvocato riguardo la causa che combatto a causa di ciò che ho subito. In questo incontro però sono stato calcolato come un invalido appartenente all'ottava categoria. Io non voglio essere considerato come tale, ma voglio essere considerato come una cavia che ha subito danni fisici, biologici, morali e lesioni interne causati dallo Stato Italiano. Io spero che Lei capisca la situazione in cui mi trovo e spero che sia l'Italia sia il Parlamento Europeo sappiano portare a galla la giustizia. Io mi ritengo non soltanto un cittadino europeo, ma un cittadino europeo e mondiale, perchè sono stato usato come cavia da tutto il mondo! Ricordate che sono stato usato come cavia umana e sono stati iniettati nelle mie vene farmaci ed emoderivati sperimentali! Pensate al diritto alla salute umana! Attendo da Lei una risposta. Se volete contattarmi chiamate i numeri 3397671429 o 3397671430. Distinti saluti.

Matera, lì 07/08/2010
Eustachio Sacco