Ecco, invece, l'e-mail che ho mandato ieri.
=> Al Presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek
=> Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
=> Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi
=> Al Ministro della Salute Ferruccio Fazio
=> Al Presidente della Camera Gianfranco Fini
=> Al Presidente del Senato Renato Schifani
=> Al Ministro della Giustizia Angelino Alfano
=> Al Prefetto di Matera Giovanni Francesco Monteleone
=> Al Questore di Matera Gianfranco Bernabei
=> Al Questore di Messina Carmelo Franco Maria Gugliotta
=>Al Questore di Bari Giorgio Manari
=> Al Questore di Padova Luigi Mario Francesco Savina
=> Al Questore di Roma Giuseppe Caruso
=> Al comando della Guardia di Finanza di Matera
=> Al comando dei Carabinieri di Matera
=> Al Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo
=> All’assessore della Salute della Regione Basilicata
Egregio Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
mi chiamo Sacco Eustachio ed abito a Matera. Le scrivo quest'e-mail per continuare a parlarle del mio calvario. La scienza medica ha abusato della mia persona! Non solo la scienza medica, ma anche le case farmaceutiche e tutti i politici italiani. Le dico questo perchè nel '74 furono sequestrati i farmaci e gli emoderivati sperimentali che mi avevano somministrato, ma non ho più avuto notizie a riguardo, nonostante i potenti sapessero il mio nome. Adesso io mi chiedo: cosa hanno fatto la corte dei conti e il Presidente della Repubblica di allora? Inoltre molte case farmaceutiche italiane, come la Crinos di Como,dove veniva prodotto il Trilergan, e la Ismo di Milano, furono chiuse e sequestrate. Mi è stato inoltre riferito che la Ismo stava per vendere il Mixogon a una casa farmaceutica di Zurigo, ma essa ha rifiutato l'accordo comprendendo la natura del “medicinale”. Tutti sapevano a cosa si andava incontro producendo questi “medicinali”: negli anni '70 per un chicco di riso gli africani “donavano” il proprio sangue infetto. Il contagio della mia persona, però, non mi è stato causato da trasfusione di sangue infetto, bensì da somministrazione, senza la dovuta personale informativa, di medicinali sperimentali quali Ergan, Trilergan fiale, Mixogon, DDS 50 mg e Synacthen fiale, chimicamente composti con emoderivati infetti, dolosamente e strumentalmente usandomi come cavia. Le dico questo perchè, nella causa che sto combattendo a riguardo, non voglio essere risarcito come un invalido appartenente all'ottava categoria, ma come un uomo che ha subito lesioni dopo essere stato usato da cavia e strumento per il collaudo di farmaci ed emoderivati sperimentali. Spero che questo messaggio sia recepito anche dall'Avvocato Generale, il quale mi farebbe molto piacere parlargli personalmente. Io ho un bel figlio, il quale ha sofferto molto vedendo la madre stesa perennemente sul letto a causa della somministrazione di psicofarmaci. Solo un padre può capire il proprio figlio e spero che lei, come padre e nonno, mi capisca. Le chiedo questo perchè solo Lei potrebbe aiutarmi, al contrario dei suoi colleghi all'interno del palazzo di vetro. Mio figlio si è diplomato al liceo linguistico e ha conseguito l'ECDL, avrebbe potuto anche iscriversi all'università, ma non l'ha fatto perchè lo Stato Italiano offre un futuro incerto ai nostri figli.
Egregio Avvocato Generale Ignazio Francesco Caramassa,
sono anni che aspetto il risarcimento dei danni fisici, biologici e morali che mi sono stati causati. È ora che qualcuno si muova! È inutile continuare a giocare!
Per il momento mi fermo qui, ma presto Vi contatterò nuovamente. Voglio dirVi, infine, un'ultima cosa: rispettate il diritto alla salute umana! Allego inoltre a quest'e-mail delle foto riguardo la malattia rarissima di cui soffrivo. Aspetto da Voi una risposta. Se volete contattarmi chiamate i numeri 3397671429 o 3397671430. Distinti saluti.
Matera, lì 08/08/2010
Eustachio Sacco
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